Dolci gocce carezzano la faccia,
mentre lacrime amare vi si confondono.
Come inquieti rivi discendono
sulla pelle fredda
di un volto triste.
La figura immota rimane
mentre capelli, spalle
e il corpo tutto
s’inzuppa d’un pianto celeste.
Anche gli occhi tristi
di un giovane ragazzo,
non più bimbo e ancor non uomo,
immobili e vacui
fissano il vuoto
d’un paesaggio incupito dalla tempesta.
Solo i lampi,
come falsi soli,
rischiarano per pochi istanti
questo triste quadro,
cornice di una triste creatura.
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