venerdì 28 novembre 2008

Legalizzatela, Parte III

Io sono ovviamente favorevole alla legalizzazione della cannabis per vari motivi.
Per esempio perchè credo che, per quanto l'uomo sia sempre più alla ricerca e della trascressione, se le droghe leggere fossero legalizzate una discreta parte di coloro che ne fanno uso preferirebbero spendere qualcosa in più per acquistare un prodotto in modo legale, senza rischi e soprattutto più sicuro. Lo stato potrebbe avere degli introiti creando un monopolio, come quello delle sigarette, togliendo questo profitto alla malavita. Inoltre, essendo controllato dallo stato, il fruitore saprebbe di assumere un prodotto più sicuro, senza correre il rischio che l'hashish sia tagliato male o che la marjiuana sia stata contaminata da chi sa quale pesticida. Oppure, come succede in Spagna, potrebbero semplicmente darelapossibilità a chi vuole di tenere in casa un certo numero di piante. Ogniuno fumerebbe ciò che si è coltivato, eliminando anche in questo caso lo spaccio (chi pagherebbe per comprare del "fumo" o dell'"erba" quando con una modica spesa se la può fare da solo??)
Inoltre trovo ipocrita che la cannabis sia illegle quando sono legalissime droghe ben più pericolose come l'alcool o la nicotina. C'è chi dice che non è ipocrisia ma è solamente un "problema culturale". Da noi c'è la cultura del bere, del bicchiere di vino (ma spesso sono due tre o quattro) durante i pasti. Da noi c'è la cultua che bere qualche bicchiere di troppo con gli amici, in fondo, non fa male a nessuno; c'è la cultura che il vino, la birra,gli amari fanno compagnia, rallegrano la conversazione e ti fanno passare una serata divertente. La canna invece no; una canna tra tre o quattro amici vuol dire drogarsi, sballarsi ed "evadere dalla realtà". Sarà che è una questione culturale, perchè da che la storia ricordi in Italia si è sempre bevuto, perchè "Cesare beveva il vino, mica si faceva le canne", ma secondo meè solo una gran caz...ta.
Con questo non voglio dire che sfarsi dalle canne dalla mattina alla sera faccia bene; dico solo che, forse, non è il caso di tacciare come drogato chi si fa una canna ogni tanto quando ci sembra tanto normale che ci siano persone che non riescono a stare più di un ora senza mettere una sigaretta in bocca.


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giovedì 20 novembre 2008

"Amo la pioggia, lava via le memorie dai marciapiedi della vita." Woody Allen (1935), attore e regista americano.

Invito - Lucio Mariani

Acquista meriti anima mia, compi res
gestæ
che mai finiranno, tieni aperti i cancelli.
Lascia che la fortuna si riposi, così saprai
arrivare al Vago Vuoto
baldo come una foglia irriducibile.

mercoledì 5 novembre 2008

Legalizzatela, Parte II

Status legale dell'uso della marijuana in alcuni paesi:

-Australia: illegale
-Belgio: illegale (ma il governo belga ha iniziato un programma di ricerca volto a stabilirne l'efficacia medica)
-Camerun: illegale la coltivazione della cannabis sativa, chi affetto da cancro o AIDS può farne uso come antidolorifico
-Canada: illegale, legale per uso terapeutico (in un processo una corte ha giudicato il regolamento per l'uso medico della marijuana incostituzionale in quanto "non permette ai cittadini seriamente malati di utilizzare marijuana in quanto non vi sono fonti di approvvigionamento legali del farmaco")
-Germania: uso legale, possesso di modiche quantità (entro i 10 mg) non perseguito
-Italia: inserita nelle stesse tabelle di eroina e cocaina. La legislazione attualmente vigente (Decreto Fini-Giovanardi sulle Olimpiadi invernali) fissa limiti quantitativi di principio attivo contenuto entro i quali si commette un illecito amministrativo comportante le relative sanzioni (convocazione dal prefetto che può concludere il procedimento con un formale invito a non fare più uso della sostanza, sospensione della patente di guida, del documento d'identità valido per l'espatrio, del porto d'armi o del permesso di soggiorno per motivi di turismo, ovvero divieto di conseguire tali autorizzazioni) e superati i quali si prefigura il reato di spaccio. Reato punito con 1-6 anni di reclusione per piccole quantità e 6—20 anni di reclusione in caso di grosse quantità oppure coltivazione. Una sentenza della Cassazione del 18 gennaio 2007 stabilisce che non è reato coltivare nel giardino di casa qualche piantina di marijuana perché ciò equivale alla detenzione per uso personale. Di parere opposto invece una sentenza del 10 gennaio 2008,dove la Sezione Penale ritiene in ogni caso reato la coltivazione. È consentito l'uso terapeutico di preparati medicinali a base di marijuana debitamente prescritti secondo le necessità di cura.
-Portogallo: legale il possesso dal 2001, la compravendita è un reato.
-Giamaica: illegale
-Giappone: illegali tutti i preparati contenenti THC dal 1948, a seguito di una legge introdotta dalle forze di occupazione statunitensi alla fine della seconda guerra mondiale.
-Lussemburgo: legali possesso ed uso per scopi medici, purché il consumatore sia adulto e non coinvolga minorenni
-Paesi Bassi: legale, secondo normativa precisa; vedi la voce "Politica dei Paesi Bassi in materia di stupefacenti".
-Spagna: legale, in luoghi autorizzati
-Nuova Zelanda: illegale (il ministero della sanità ha affermato che un uso medico non è da escludersi, ma sono necessari ulteriori studi ed un metodo per una corretta regolazione)
-Svizzera: illegali possesso e coltivazione (esperimenti di legalizzazione sono stati condotti in alcuni cantoni). La Svizzera voterà una iniziativa popolare per depenalizzare l'uso della canapa il 30 Novembre 2008.
Francia: illegale. Per il consumatore sono previste pene fino a un anno di carcere, ma il Ministero della giustizia (a cui sono subordinati i magistrati del pubblico ministero) raccomanda di non avviare procedimenti penali contro consumatori occasionali, ma se li coglie in flagrante la polizia interviene a fini dissuasivi.
-Regno Unito: illegale (nel 1998 la Camera dei Lord ha raccomandato che la cannabis venisse resa disponibile per uso medico tramite prescrizione. Dopo alcuni test clinici il governo non ha accettato la raccomandazione). Recentemente è stato depenalizzato l'uso personale domestico.
-Israele: illegale, l'uso medico è autorizzato solo dal ministero della sanità che valuta ogni singolo caso.
-Stati Uniti: illegale l'uso a livello federale per qualsiasi ragione, tuttavia 11 stati ed il Distretto della Columbia hanno approvato normative che contemplano l'esenzione dal divieto per uso medico.


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Legalizzatela, Parte I

Il termine marijuana si riferisce alle infiorescenze femminili essiccate delle piante di Cannabis appartenenti preferibilmente, ma non necessariamente, al genotipo THCAS (volgarmente "canapa indiana"). In tutte le varietà di canapa sono contenute in effetti, in concentrazioni e proporzioni variabili, diverse sostanze stupefacenti psicoattive, tra cui la principale è il Δ9-tetraidrocannabinolo. Le varietà da cui ricavare marijuana vengono selezionate per avere un maggiore contenuto di queste sostanze mentre il contrario avviene per le varietà coltivabili legalmente, per le quali un limite a questo contenuto viene fissato per legge. Il materiale vegetale o i preparati che contengono in misura apprezzabile sostanze psicoattive sono considerati facenti parte delle cosiddette "droghe leggere".

Gli effetti indotti dall'uso di marijuana sono svariati, hanno differente intensità a seconda del soggetto, dalle circostanze psico-fisiche in cui la si assume, e dell'assuefazione del consumatore; i principali effetti possibili sono:
-distorsione del reale (capacità recettive), sensazione di aumento delle percezioni
-attenuazione della reattività fisica e mentale
-temporaneo abbassamento della pressione sanguigna
-tendenza all'ilarità con lieve effetto euforizzante
-aumento dell'appetito, soppressione della sensazione di sazietà (comunemente detta "fame chimica")
-se assunta in ingenti quantità, nei soggetti predisposti, può provocare stati d'ansia e nausea.

Consumatori abituali riferiscono che in alcuni soggetti questi effetti tendono a scomparire o attenuarsi, probabilmente per via dell'instaurarsi di un certo grado di tolleranza specifica. Oltre all'azione cancerogena causata dal fumo indipendentemente dalla sostanza fumata, l'uso di tali sostanze può provocare, nei soggetti ove siano già presenti a livello latente, anche effetti quali:
-disorientamento e forte opacità cognitiva
-apatia (in caso di assunzione prolungata)

In quei paesi nei quali è consentito l'uso medicale di questa sostanza, si cerca di proporre all'utilizzatore l'impiego di apparecchi atti a ridurre il danno da fumo, come ad esempio vaporizzatori che evitano la combustione delle infiorescenze estraendone, comunque, i cannabinoidi.

Al pari di ogni altra molecola attiva, anche gli effetti collaterali dei cannabinoidi sono in stretta relazione col metabolismo e con le dosi assunte dal soggetto. Ad esempio: la nausea è uno degli effetti collaterali che si presenta con maggiore frequenza ad alti dosaggi, nonostante una delle applicazioni terapeutiche sia legata proprio alle proprietà antiemetiche di alcuni tra i princìpi attivi. Uno studio dei dottori Thomas F. Densona dell' University of Southern California e Mitchell Earleywineb dell' University of New York ha mostrato una diminuzione della depressione nei consumatori di cannabis.

L'assunzione di questi derivati può avere interazioni con farmaci. Un ulteriore e recente studio statunitense ha comunque escluso danni cardiaci dovuti ad un utilizzo anche non moderato dei principi attivi della canapa indica. Tale dipendenza non altera e non danneggia il sistema nervoso centrale e per tale viene chiamata "droga leggera". L'eccesso tuttavia può causare stato di debolezza e leggero rallentamento dei riflessi, nausea, vomito, e tutto ciò viene volgarmente detta "Morte bianca". La marijuana è la droga più assunta e molti paesi stanno prendendo in seria considerazione di legalizzarla (Nuova Zelanda, Svizzera). Secondo alcuni, pur senza il conforto di riscontri scientificamente validati, con l'uso cronico intensivo sarebbero possibili danni neuronali. Per contro in altri paesi come l'Olanda, anche in considerazione della forte pressione esercitata dall'esterno da alcuni Stati e di quella interna esercitata da gruppi politici conservatori, si stanno affermando i movimenti per l'illegalizzazione della marijuana rimproverano alla politica antipribizionista il mancato calo del consumo di droghe leggere e di droghe pesanti (il motivo teorico per cui si era proceduti alla legalizzazione era stato appunto spostare il consumo dalle droghe pesanti alle leggere più facilmente accessibili).

I vari effetti, come detto in precedenza, possono essere condizionati in maniera influente anche da due fattori psicologici: il set (lo stato d'animo di chi consuma) e il setting (la compagnia con cui si trova ed il luogo dove si trova il consumatore). Nel marzo 2007 la rivista scientifica The Lancet pubblica uno studio che evidenzia minore pericolosità della marijuana rispetto ad alcool, nicotina o benzodiazepine. Tuttavia in alcune nazioni, principalmente in Gran Bretagna, sono comparse alcune varietà con una concentrazione di THC superiore alla media che possono portare, in soggetti predisposti, alla comparsa sempre più frequente, tra gli effetti collaterali, di attacchi psicotici, delirio e allucinazioni complesse.

Attualmente si stanno conducendo studi sugli effetti dell'esposizione prenatale alla marijuana, che pur escludendo l'aumento di patologie perinatali (parto prematuro, basso peso alla nascita) hanno riscontrato effetti sullo sviluppo delle cellule del sistema nervoso nella corteccia prefrontale e nell'ippocampo. Clinicamente questi bambini presentano deficit dell'apprendimento, problemi della socializzazione e turbe comportamentali (simili, nei casi più gravi, alla sindrome alcolica fetale), che compaiono in età scolare.



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sabato 1 novembre 2008

Un Futuro in Pezzi

Grazie alle leggi 133 e 137 finalmente i giovani hanno raggiunto la piena consapevolezza che per loro non c'è un domani. Non solo chi ha studiato o studia per divenire maestro/a, professore/essa, ricercatore/trice non potrà farlo, non solo le famiglie medie mandare un figlio all'università dovranno fare un mutuo, non solo avremo una cultura di classe. No, c'è molto di più.
Le manifestazioni contro le riforme di scuole e università ci hanno fatto capire che la democrazia in Italia, di fatto, sta per finire.
L'informazione distorce la verità a uso e consumo della classe dirigente; le forze dell'ordine lavorano affinchè chi protesta possa essere picchiato e pestato senza che venga fatto nulla ai colpevoli; ogni voce dissonante viene zittita, ammutolita e strozzata, così che solo la voce dell'Esecutivo possa essere udita, così che solo la volontà del nostro Deus-Rex, il Presidente del Consiglio, sia attuata. Nessuno spazio al dialogo, nessuno spazio alle idee personali; chi dissente è un nemico, chi dissente va eliminato.

http://it.youtube.com/watch?v=ZqVr1l9fOdA&feature=related

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http://it.youtube.com/watch?v=ywrhk56U5D8&feature=related