giovedì 29 gennaio 2009

Non c'è limite al peggio.

Dopo le parole di Papa Benedetto XVI, che ha dighiarato di non condividere le affermazioni del Vescovo Williamson, e dopo le scuse del Vaticano alla comunità ebraica un nuovo colpo mina i rapporti tra Santa Sede ed Ebrei.
Quando sembrava, infatti, che il tumulto fosse scemato Don Floriano Abrahamowicz riaccende lo scontro con le seguenti affermazioni: "I numeri - spiega il religioso - derivano da quello che il capo della comunità ebraica tedesca disse agli angloamericani subito dopo la liberazione. Nella foga ha sparato un cifra. Ma come poteva sapere?" ed ancora "Sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no". Il sacerdote della Fraternità San Pio X rilancia le tesi negazioniste del vescovo Richard Williamson convinto che "nessun ebreo è stato ucciso nelle camere a gas", e che hanno ragione i revisionisti quando calcolano che le vittime della Shoah non superano "i 200-300 mila".
Credo che le prese di posizione del Papa dovrebbero divenire più forti per dare un segnale, e se così non fosse credo che la gente si dovrebbe solo chedere "Perchè??"

martedì 27 gennaio 2009

A che Punto Siamo Arrivati?

Che il revisionismo sia una pratica che gli storici da tempo hanno acquisito è cosa chiara a tutti: Craxi non era un ladro ma un grande statista, Mussolini non era un dittatore xenofobo e razzista ma un grande leader che ha fatto tanto bene all'Italia, se non per quel piccolo errore di allearsi con un certo Adolf Hitler; ma c'è un limite a tutto.
Lo scandalo è iniziato quando Benedetto XVI ha deciso di di riabilitare quattro vescovi lefebvriani, scomunicati nel 1988 per le loro teorie negazioniste sull'uccisione di 6 milioni di ebrei da parte dei nazisti.
A peggiorare la situazioni le recenti dichiarazioni di uno dei 4 vescovi che prosegue a proclamare l'inesistenza di questo olocausto. Il Vescovo Richard Williamson dichiara infatti dopo la revoca della scomunica (trascrivo le testuali parole; il video dell'intervista è visitabile tramite il link http://tv.repubblica.it/copertina/camere-a-gas-mai-esistite/28677?video): <Io credo che le prove storiche siano fortemente in contrasto con l'idea che sei milioni di ebrei siano stati uccisi nelle camere a gas, a seguito di un'indicazione di Adolf Hitler>e poi <Io credo non ci fossero camere a gas>.
Credo sia sconcertante che quanlcuno provi ancora a negare un evento che ha inciso così fortemente sulla storia moderna, di cui fra l'altro abbondano testimonianze, documenti e prove tangibili, e ancor più lo deve essere la posizione che, tacitamente ed indirettamente, pare prendere il Vaticano sull'argomento

giovedì 22 gennaio 2009

Grandissima Mercedes Bresso

Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte, è un esempio per tutti i politici falso-etico-cattolico-moralisti.
E'stata l'unica presidente di regione ad aver avuto il coraggio e l'onestà intellettuale di dire che "Non viviamo in una repubblica di ayatollah, nella quale il diritto religioso fa premio sul diritto civile" e di sostenere che, essendoci una sentenza della COrte di Cassazione, ad Eluana Englaro deve esser sospesa l'alimentazione "forzata" che la mantiene in "non-vita".
La Bresso ha inoltre dichiarato: Se fossi un medico e mi fosse chiesto di applicare il decreto, lo farei, ma con la morte nel cuore. Ma penso che sia altrettanto disumano pretendere che per un tempo infinito una persona che non è più in stato di vita debba essere tenuta artificialmente in vita con lo strazio della famiglia. La morale propria comunque non deve essere mai applicata agli altri".

Per fortuna vedere politici di questo tipo mi fa ancora sperare che la nostra Italia abbia qualche speranza di divenire un paese laico, moderno e civilizzato e non un paese del terzo mondo dominato dal fondamentalismo religioso (in questo caso cattolico)

martedì 20 gennaio 2009

Legalizzatela, Parte V

Fino all’inizio del ‘900 la canapa era coltivata ed usata sia come fibra tessile sia per scopi terapeutici. Nel corso degli anni ’30 negli Stati Uniti la canapa fu inserita tra le sostanze stupefacenti e quindi ne fu vietato l’uso. A questa linea si adeguarono, poco alla volta, tutti i paesi occidentali.
Attualmente le posizioni dei vari Paesi nei confronti della cannabis per usi terapeutici è molto variegata, si parla, come dicevamo, di derivati della cannabis che possono essere utilizzati sia sotto forma di capsule sia di spray sublinguale. In qualche caso anche di fumo, laddove (Canada, Olanda, alcuni stati degli USA) da circa un anno si vende la marijuana in farmacia. Esiste poi la "vaporizzazione" che è a tutti gli effetti come il fumo, ma non bruciando la materia vegetale non produce composti irritanti né cancerogeni. La scomodità è nel fatto che occorre un vaporizzatore, un apparecchio da tavolo che non si può portare in giro.
In un paese proibizionista come Israele è previsto e consentito l’uso di questi farmaci, così come in Spagna, in Olanda, in Germania, in Canada e negli Stati Uniti.
In Italia non è possibile neppure avviare una sperimentazione controllata presso centri ospedalieri, che garantirebbero la serietà e la correttezza delle procedure, con garanzia per i pazienti e per la comunità.
Si noti bene che, dal punto di vista legislativo, l’uso terapeutico dei derivati della cannabis è autorizzato dal Testo Unico sulle sostanze stupefacenti (DPR 309/90). In realtà è praticamente impossibile trovare un medico che si assuma la responsabilità di fare la richiesta ed avviare le procedure (estremamente farraginose) per l’importazione di questi farmaci. Questo ci dice che uno dei primi ostacoli da superare è di carattere culturale ed affonda le radici nella preparazione universitaria dei medici. Si pensi che l’Italia, nonostante sia stata approvata la legge sulla somministrazione degli oppiacei per alleviare il dolore dei malati terminali e non, è la nazione che utilizza meno di tutte le altre queste sostanze, dimostrando una insensibilità feroce verso la sofferenza altrui.

In Inghilterra, a Londra, il dott. Thompson ha condotto una sperimentazione con medicinali a base di cannabis su malati di sclerosi multipla e ne ha relazionato ad un Convegno che si è tenuto ad Asti alla fine del 2003. Queste alcune delle conclusioni,sicuramente provvisorie, della sperimentazione:
“Le potenzialità terapeutiche dei derivati della Cannabis hanno trovato un'importante conferma. Perlomeno nel trattamento di alcuni sintomi associati alla sclerosi multipla. Una sperimentazione clinica che ha coinvolto 630 pazienti in 33 centri del Regno Unito ha rivelato che la somministrazione per via orale di cannabinoidi, i principi attivi – come il Thc - della "Cannabis sativa", produce effetti benefici sulla spasticità e i suoi correlati (spasmi muscolari, indolenzimento e dolore)”.
I risultati della ricerca pubblicata su The Lancet, sono stati presentati da Alan Thompson del National Hospital for Neurology and Neurosurgery di Londra, che ha coordinato l'indagine, al convegno internazionale "Trattamenti convenzionali ed innovativi nella sclerosi multipla" che si è tenuto ad Asti l'8 novembre per iniziativa della locale sezione dell'Aism (Associazione italiana sclerosi multipla).
"Sono risultati molto promettenti", commenta Vincenzo Di Marzo, coordinatore dell'Endocannabinoid Research Group del Cnr di Napoli e anch'egli relatore al convegno internazionale, "frutto di uno studio molto accurato e della sperimentazione clinica di più vasta portata condotta finora".
“Gli indicatori relativi alla mobilità, e soprattutto le valutazioni soggettive dei pazienti sulla propria condizione, hanno fatto rilevare significativi progressi.” Quando si parla di uso terapeutico della cannabis, non siamo nello specifico campo delle medicine alternative,così dette, in quanto si parla di uso di medicinali registrati dalla Farmacopea Ufficiale ed eventualmente distribuiti tramite le farmacie degli ospedali.Ma, e soprattutto, si tratta di affermare il diritto di chi è affetto da malattie attualmente non curabili e quasi sempre degenerative, a poter tentare tutte le strade possibili che la scienza e la farmacologia offrono per ottenere almeno una migliore qualità di vita.

L'Oddissea di Europa 7 continua..

Io non sono un "grillino", nè sono di quelli che ne leggono il blog 5 volte algiorno. Per me Beppe Grillo non è un profeta e ciò che scrive su internet non è la Bibbia. Credo che sia un comico che ha trovato il modo di tornare alla ribalta grazie ad un forte senso di odio per la classe politica vigente e più in generale per quei potenti che dovrebbero guidarci ma invece ci sfruttano.
Grazie alle sue battaglie Grillo si è fatto pubblicità ed in questi anni ha certo moltiplicato il suo conto in banca, ma almeno è una fonte di informazione "diversa", una voce fuori dal coro che presenta problemi, tematiche e situazioni da cui giornali e TV tentano (e con buoni risultati) di distoglierci. E' pur sempre uno strumento per cercare di affrontare la disinformazione dilagante che c'è nel nostro Paese.
L'ultimo articolo del suo blog che mi è balsato all'occhi è stato Europa 7, la televisione che non c'e'. In effetti troppo pochi sanno di questa ingiustizia, condannata in Italia ed in Europa; un ingiustizia che ci colpisce tutti, dato che tutti i contribuenti pagano con le loro tasse anche l'incredibile multa che da oltre un anno ci viene imposta dall'UE. Ovviamente tutto questo per non fare un legge conforme alla normativa europea sulle telecomunicazioni e per non togliere a Berlusconi la sua amata Rete 4.
Ecco allora qui di seguito l'articolo suddetto, che può essere ovviamente letto anche su http://www.beppegrillo.it/

Continuano a prenderci per il culo. Rete 4 è abusiva, Europa 7 è legittima. La RAI insieme a 700 emittenti locali, ma non Mediaset, renderà disponibile una frequenza che, secondo Francesco Di Stefano, coprirà il 15% del territorio. Cioè, poco pù di niente e chissà quando. Le sanzioni europee per Rete 4 le pagheranno i cittadini italiani. La pubblicità di Rete 4 la incasserà lo psiconano. La disinformazione è l'ultima difesa di questo sistema marcio dalle fondamenta. Loro non molleranno mai(ma gli conviene?) Noi neppure.

"La televisione che non c’è ha avuto l’assegnazione di una frequenza che non c’è. Cioè, il canale 8, come dicono loro, in questo momento non c’è in Italia. Perché questo canale ci sia bisogna che la Rai e altre settecento emittenti locali si spostino, in modo da creare spazio per questo canale. Questo dovrebbe succedere entro luglio, noi abbiamo molti dubbi che succeda. Come se succederà vorrà dire che finalmente avremo un canale, per fare una rete nazionale in Vhf, quindi sulle stesse frequenze di Rai Uno. Succede che noi abbiamo un canale per fare una rete nazionale, mentre Rai Uno ne ha dieci! Lei immagini come faremo noi, a fronte di una Rai che esagerando ne ha addirittura dieci, con un solo canale pensare di fare una rete nazionale! Consideri che un canale si accende su una postazione, cioè da una sola montagna, ma non si accende sulla montagna che ci sta vicino perché interferisce. Insomma, è la solita, grande presa per i fondelli.
Bisogna che il canale si liberi in tutta Italia, e, ripeto, siccome mi sembra che non stia succedendo ho molti dubbi. Una volta liberato, un canale solo in Italia copre si e no il quindici - diciotto per cento del territorio. Perché? Perché per coprire bene tutta l’Italia di canali ce ne vogliono almeno tre. Le faccio un esempio, se lei arriva con un canale dal Veneto che irradia verso l’Emilia, un altro da Milano e un altro da Bologna dove s’incrociano, con tre canali diversi si fa servizio, con uno solo ne accende soltanto uno di questi canali, col risultato che fa un servizio soltanto su una parte di territorio e non sul resto. Per cui noi nel novantanove abbiamo vinto una Ferrari per fare la corsa con le Ferrari, per una rete che avesse avuto l’ottanta per cento di copertura di territorio italiano e il novantacinque per cento della popolazione, ci danno una bicicletta per far la corsa con le Ferrari, cioè il quindici per cento del territorio. In modo che, ammesso e non concesso che un giorno entreremo nel circuito per fare questa gara, gli altri ci passano addosso, ci schiacciano ed è finita lì.
Guardi di tutta questa storia mi sono fatto un’idea precisissima: l’idea è che in questo Paese vince, sempre e comunque, l’interesse sul diritto. Soprattutto, e solo, se l’interesse è di un potere molto forte. In questo caso del potere più forte: politico, editoriale, economico e finanziario. Le televisioni estere si sono occupate abbastanza di noi. Tutte, e anche continuamente. Chi si è occupato poco e male di noi è la Commissione Europea! Che avrebbe dovuto subito risolvere il problema. Prima con Monti, se vi ricordate con “Super Mario” Microsoft, ma con Berlusconi non l’abbiamo proprio visto questo Super Mario. Anzi! E poi con la Kroes, la quale ha messo in mora il governo italiano dicendogli: “dovete cancellare la legge Gasparri! Non rispetta le direttive europee.” Il governo rispose: “E’ vero, avete ragione provvederemo”. Ma non si è mai provveduto. Mi riferisco alla storia per la quale pagheremo una multa. Ma la Groetsch non è andata avanti su questo binario. S’è fermata anche dopo un parere motivato che diceva al governo: “Vi do due mesi di tempo dopodiché vi deferisco alla Corte di giustizia europea”. S’è fermata da ben un anno e tre mesi. Nel frattempo c’è stata la sentenza della Corte di giustizia del 31 gennaio 2008 che ha detto: “Il periodo transitorio che ha permesso a Mediaset di continuare a detenere le frequenze di Rete 4 che le hanno permesso di trasmettere in analogico è illegittimo!”. Quindi, almeno dal '97, periodo della legge Maccanico, Rete 4 non poteva trasmettere. Questo ha detto la Corte di giustizia europea.
Attenzione! La sentenza della Corte di giustizia europea è legge. Dal giorno dopo! E’ una legge per lo Stato italiano così com’è legge per tutti gli Stati aderenti. Quindi, del fatto che i periodi transitori siano illegittimi, gli altri Stati ne hanno fatto tesoro provvedendo. L’Italia, invece, che è il Paese che ha ricevuto questa sentenza, né il ministero, né l’autorità, né i giudici (per ora) hanno ancora provveduto. Poi la stessa sentenza diceva: “Tutte le leggi - Maccanico, la sessantasei del 2001 del governo Amato, la Gasparri, il Dl Salva Rte4 di Berlusconi ecc - che hanno legiferato in modo da non dare la possibilità ad Europa 7 di avere le frequenze, sono illegittime. Devono essere disapplicate”. Lei l’ha visto fare? Quando c’è stata la sentenza della Corte europea sull’Iva delle auto al venti per cento che andava cambiata, il Consiglio dei ministri del governo Prodi, ha provveduto il giorno dopo. Lo stesso governo Prodi, qualche mese dopo, fece un Consiglio dei ministri per ottemperare a tutte le sentenze della Corte europea, tranne una: la nostra. E la Bonino, che era il ministro competente, a domanda diretta ha risposto che è una cosa non urgente. Quella sentenza è esecutiva dal 31 gennaio 2008, ad aprile questa diceva che non era urgente.
Quanto al Consiglio di Stato che doveva decidere a maggio. Invece di decidere si è rivolto alla Corte di giustizia europea dicendo: “Pensiamo che la legge Gasparri non rispetti le direttive europee in questi dieci punti – si noti che cinque punti ce li avremmo messi noi quindi loro erano convinti – però siccome non siamo pienamente convinti te lo chiediamo. La Corte europea ha risposto: Si avete ragione"- Perciò tu ti aspetti che subito dopo il Consiglio di Stato provveda! E invece non ha provveduto. Anzi, ha detto al ministero: “Siccome Di Stefano ha vinto una sentenza al Tar in cui dovevate dargli una risposta – giacché la sentenza diceva che almeno una risposta dovevano pur darmela dopo nove anni no? Visto che col ministero non ci ho mai parlato – Dai una risposta…” in applicazione al fatto che devi dargli l’ottanta per cento del territorio e il novantacinque per cento della popolazione. E “rispetta pienamente la sentenza della Corte di giustizia europea” che vuol dire spegni Rete 4 e dai le frequenze a Europa 7. Il ministero naturalmente non l’ha fatto. Il Consiglio di Stato, quindi, non ha fatto ottemperare la Corte di giustizia europea, o meglio, ha detto di ottemperare ma non l’ha fatto direttamente diciamo. Ora, visto che il ministero non ha ottemperato ci aspettiamo che sia il Consiglio di Stato a farlo no? Lo hai chiesto, gli hai dato un’altra chance, ci hanno di nuovo preso per i fondelli… Speriamo che questa volta il Consiglio di Stato dica: “ok non hai ottemperato, ti nomino un commissario e ottempero io”. La nostra unica speranza rimane quella di sempre: quella sulla giustizia. Tuttavia debbo dire che la vera giustizia l’abbiamo ottenuta dalla Corte europea, non dall’Europa politica, ma dal tribunale dell’Europa, forse il più importante che c’è al mondo. Questa sentenza non c’è modo di aggirarla! Mentre una sentenza della Corte costituzionale può essere superata da una legge del governo dello stato, soprattutto nel caso in cui c’è qualcuno come Ciampi che firma, e quindi per ricuperarla devi tornare di nuovo alla Corte costituzionale, la sentenza della Corte di giustizia europea è inattaccabile. Non ci potrà mai essere nessun giudice italiano che possa permettere a Rete 4 di trasmettere. Rimane tuttavia il fatto che Rete 4 trasmette e noi no! Perché in Italia nessuno l’ha applicata! Ripeto: né il ministero, sia Gentiloni prima che Scajola dopo, né l’autorità garante delle comunicazioni di Corrado Calabrò, devono applicarla i giudici che si trovano a dover decidere. Quindi il Consiglio di Stato deve, deve, deve applicarla! Deve applicarla la Commissione europea! L’antitrust europeo una sentenza della Corte di giustizia europea deve assolutamente applicarla. Tanto che la Groetsch ad aprile diceva: “vigileremo affinché sia pienamente applicata”. Ebbene da aprile a gennaio non è stata applicata. E allora che vigilanza è?" Francesco Di Stefano - Europa 7

venerdì 9 gennaio 2009

Questo articolo è tratto da Repubblica on-line
ROMA - Un fisco più equo. E lo stipendio alle casalinghe. La Chiesa entra in campo contro la crisi economica. E chiede al governo di varare il "coefficiente familiare" e forme di riconoscimento per il lavoro delle donne che che si prendono cura dei bambini e degli anziani e fanno risparmiare una montagna di soldi allo Stato. "Le famiglie e le loro associazioni - ha detto il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, presentando ai giornalisti il prossimo Incontro Mondiale delle Faniglie che si terrà a Città del Messico dal 14 al 18 gennaio - devono essere interlocutori della politica, ed è bene che i politici conoscano le possibili ricadute delle loro scelte, si confrontino con i diretti interessati e ascoltino le loro necessità di accesso alla casa, di un lavoro non precario, alla libertà educativa e alla conciliazione dei tempi di lavoro e di cure familiari". "E' importante - ha spiegato Antonelli - applicare equità nel prelievo fiscale alle famiglie, un riconoscimento dovuto che reca beneficio all'intera società". Ma anche al lavoro domestico deve essere dato il giusto valore. "Non si capisce come possa valere di meno se svolto da una madre anzichè da una colf: quest'ultimo entra nel Pil e l'altro non è considerato per nulla" di chiede il cardinale. Il presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha anche annunciato che a Città del Messico sarà presentata la petizione pper il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio e per la tutela della vita dal concepimento fino al suo termine naturale che verrà proposta in Europa e forse estesa anche ad altri paesi extra-europei.


Un paio di considerazioni veloci veloci:
1) Credo che oggi come oggi sia un messaggio sbagliato incentivare le donne a non trovare un lavoro e a restare a casa, in quanto siamo uno dei paesi europei in cui la minore occupazione femminile.
2) Credo che di molti interventi di sostegno finanziario lo Stato dovrebbe attuare per sostenere le famiglie, questo sia uno dei meno importanti (non sarebbe più giusto iniziare con contributi economici sei alle famiglie più povere ed agli anziani? non sarebbe più giusto fare maggiori sgravi fiscali alle famiglie che hanno un reddito inferiore a date soglie?)
3) E' un impressione mia o una proposta del genere non tiene assolutamente conto del reddito totale della famiglia e (idea retrograda) lascia velatamente passare l'idea che a casa con i bambini ci debba stare la donna mentre l'uomo va a lavorare??

sabato 3 gennaio 2009

L'Italia Rovesciata, dal Blog di BeppeGrillo

Un ragazzo siciliano ha gridato: "Viva Caselli, viva il pool antimafia!" durante un'esibizione periferica del condannato in via definitiva Sgarbi. E' stato allontanato dalla forza pubblica, sequestrato e rinchiuso in una stanza. Le persone che hanno assistito alla scena, tranne rare eccezioni, sono rimaste a guardare. E' un'Italia rovesciata. L'onesto è il disonesto. Il giudice è il ladro. Il pregiudicato è il parlamentare. Per capire come comportarsi è sufficiente dire il contrario della verità.
La stella polare dell'italiano è il rovescio del diritto. Non può sbagliare. Chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni e chi si i fa i suoi e i nostri diventa presidente del Consiglio. Se il ragazzo avesse esclamato: "Mangano eroe!" sarebbe stato invitato a cena dalle autorità con babà e cannoli. Dire il contrario della verità paga in un Paese di mentitori.
Nessuno tocchi il ragazzo. E' un piccolo eroe, un fiore raro. Gli altri, i presenti che non sono intervenuti in sua difesa, sono invece italiani veri. Quelli che tengono sia famiglia che capobastone.

Scrive Sonia Alfano:
"Ancora una volta siamo costretti a prendere atto dei vergognosi comportamenti adottati dal sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, dalla polizia municipale che ha agito in piena e totale violazione della legge e dalla stampa che, come spesso accade, ha riportato notizie false e imprecise. Il ragazzo che ha contestato Sgarbi ha solo riportato notizie vere che una certa stampa ha subito bollato come "accuse". Sgarbi è un pregiudicato condannato per truffa allo Stato e in primo e secondo grado per aver diffamato il dottor Caselli e l'intero pool antimafia. Siamo pertanto grati al ragazzo artefice della contestazione per aver mostrato che in Sicilia esistono ancora persone in grado di urlare la verità e di contestare, legittimamente, chi si è macchiato di così gravi gesti. Siamo amareggiati per l'inqualificabile comportamento della polizia municipale che, senza nessun titolo nè motivazione, ha sequestrato il ragazzo rinchiudendolo in una stanza della biblioteca "Franco La Rocca"... E' paradossale che uomini dello Stato difendano un pregiudicato che ha truffato quelle stesse Istituzioni che le loro divise rappresentano. Chiameremo a rispondere nelle sedi giudiziarie competenti gli artefici dei gravi episodi avvenuti..." Sonia Alfano

Da http://www.beppegrillo.it/