venerdì 10 luglio 2009

Chi è Berlusconi??

Silvio Berlusconi non esiste, o quasi. È un'allucinazione collettiva multimediale a opera delle reti televisive Mediaset. Infatti gli scienziati del M.I.B. hanno scoperto che se tutti gli italiani spegnessero contemporaneamente la televisione per una intera settimana, Silvio Berlusconi non esisterebbe più. Berlusconi è il primo Presidente del Consiglio in formato sedici noni. È noto ai più per aver fatto al nostro paese quel che non ha potuto fare a sua moglie e per essere il gemello malvagio del noto arcinemico di Goku, Pilaf. Tuttora, con il Governo Berlusconi IV, è a un passo dal record di durata politica del precedente primatista italiano, tale Mussolini Benito, vincitore del ventennio d'oro.
È noto anche per aver stipulato il misterioso Lodo Lucifero con il diavolo, patto che alla sua tarda età gli ha permesso di vincere già 3 campagne elettorali. Viene spesso indicato (da sé stesso e dai suoi seguaci) come "l'uomo della provvidenza"; non si è ancora capito chi sia questa "Provvidenza" e perché ce l'abbia tanto con gli italiani. Silvio Berlusconi è estremamente allergico ai giudici, ai comunisti e al rosso in generale. Infine è l'unico a poter controllare l'atomo del Berluscone. Silvio Berlusconi è l'evidente parodia di un gangstar... un certo Al Capone.



Da Nonciclopedia

giovedì 9 luglio 2009

"La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli." Karl Marx

"La religione è un'illusione, e deriva la sua forza dal fatto che corrisponde ai nostri desideri istintuali." Sigmund Freud

sabato 4 luglio 2009

Legalizzatela, Parte VIII

Il consumo ed il commercio degli stupefacenti in Italia sono regolati da una legge del '90, la cosidetta legge Iervolino-Vassalli dal nome dei due promotori (legge n.162 del 26/6/90), poi inserita nel Testo Unico sulle Sostanze stupefacenti con decreto n.309 del 9/10/90. Questa normativa, ispirata dall'allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi, puniva tanto la vendita che il consumo di stupefacenti. Con il referendum del 18 aprile 1993 essa è stata in parte modificata, introducendo il principio della non punibilità per il consumatore.
In sostanza oggi è reato soltanto la vendita e la detenzione di droga per uso non personale, nonchè la coltivazione della cannabis a qualsiasi titolo (c'è però in proposito una interessante sentenza del Tribunale di Macerata); mentre per il consumatore non è previsto il carcere, ma solamente alcune sanzioni amministrative.
Le pene previste per lo spaccio sono assai severe e vanno sino ai venti anni per le cosidette droghe pesanti (eroina, cocaina) e sino ai sei anni per i derivati della cannabis.
Se è vero che la detenzione per uso personale non è prevista come reato, è altrettanto vero che la legge lascia ampi margini di discrezionalità nel giudicare se il quantitativo detenuto puó essere considerato o meno destinato all'uso personale. Nè si può dire che le recenti sentenze della Corte di Cassazione abbiano contribuito a fare chiarezza in materia.
Va inoltre ricordato che è considerato reato anche la cessione gratuita a terzi (cosidetta cessione amicale) e pertanto rischia di essere imputato per spaccio anche chi semplicemente regala uno piccolo quantitativo ad un amico o addirittura chi, come sancito da un'altra recente sentenza della Corte di Cassazione, "passa" uno spinello al proprio vicino.
Se l'uso personale è esente da pene detentive, non è peró esente da conseguenze. Chiunque venga trovato in possesso di cannabis per uso personale può infatti essere convocato davanti al prefetto o suo incaricato, sottoposto alla sospensione della patente o del passaporto per un periodo sino a quattro mesi ( n.b. nel febbraio '98 tale aspetto della normativa è stato oggetto di un'altra sentenza della Corte di Cassazione), invitato a sottoporsi ad un programma terapeutico e riabilitativo concordato con il competente servizio pubblico per le tossicodipendenze.

Legalizzatela, Parte VII

Una droga da dipendenza fisica quando:
1) provoca il bisogno di quantità sempre maggiori per avere gli effetti desiderati;
2)la sospensione della assunzione provoca spiacevoli sintomi, noti come sindrome da astinenza.

Per quanto riguarda la cannabis, sul primo punto non esiste accordo tra i ricercatori: secondo alcuni, che basano le loro conclusioni su esperimenti condotti su animali da laboratorio, sarebbe dimostrata una necessità di un aumento delle dosi per ottenere gli effetti desiderati. Altri al contrario hanno evidenziato che alcuni consumatori abituali di cannabis riescono ad ottenere gli effetti desiderati con dosi più basse di un consumatore alle prime esperienze. I consumatori abituali riuscirebbero a controllare e a "dirigere" gli effetti meglio di quanto non riesca a fare, a parità di dose,un neo-consumatore.

Quanto al secondo punto invece è acclarato che anche in consumatori abituali costretti a brusca sospensione, non è mai stata evidenziata alcuna forma di crisi da astinenza, il che consente di
escludere l'esistenza di una dipendenza fisica.

L'esistenza o meno di una dipendenza psicologica è oggetto di controversie e dipende in larga parte da ciò che si vuole intendere con questo termine. Laddove la maggior parte dei consumatori, almeno nel mondo occidentale, fa un uso occasionale della sostanza, in contesti ricreativi analoghi a quelli dei consumatori occasionali di alcolici, esiste una parte di consumatori che affida alla cannabis il proprio disagio esistenziale, in cui la mancata disponibilità della sostanza può generare malessere e comportamenti coattivi. Questi tuttavia non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli dei consumatori abituali di oppiacei o a quelli dei più numerosi, e socialmente accettati, fumatori di tabacco.

Nel dicembre '97 una commissione di esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha depositato i risultati di uno studio comparativo tra cannabis, alcol e tabacco. Lo studio indicava, aldilà di ogni dubbio, che i derivati della cannabis inducono una dipendenza meno forte e rappresentano una minaccia meno grave per la salute, rispetto ad alcol e tabacco, anche per chi ne fa un uso esteso e quotidiano.

u pressioni dell'amministrazione USA, tali risultati sono stati censurati, e non compaiono nella versione ufficiale del rapporto. La rivista britannica New Scientist, venuta in possesso del rapporto, lo ha pubblicato sul suo numero del febbraio '98, che vi invitiamo a consultare per maggiori dettagli.

Legalizzatela, Parte VI

Molte persone parlano delle "droghe" come un mix univoco di sostanze di eguale pericolosità per la salute e dagli effetti similari, senza avere reali conoscenze dell'argomento. I mezzi di informazione certo non eiutano e fanno, è il caso i dirlo, "di tuta l'erba un fascio" (cosa che un tempo facevo anche io, ma in un altro senso).
Soprattutto per quanto riguarda le droghe leggere, spesso si sente parlare di hashish o marijuana da persone che, palesemente, non sanno nè cos'è nè cosa fa. Se siete parte di questo gruppo, e non vi passa per l'anticamera della testa di farvi una canna per scoprirlo, leggete quà sotto e scoprite di cosa si parla quando dicimo cannabis.

La cannabis sativa è una pianta erbacea a ciclo annuale che cresce ottimalmente in varie aree del mondo a clima temperato. Sebbene ne esistano differenti varietà (indica, americana, africana) la maggior parte dei botanici le considera appartenenti ad un'unica specie. Le piante, che in condizioni ottimali possono superare i tre metri di altezza, si differenziano durante la crescita, in maschili e femminili.
La prima descrizione dettagliata di questa pianta la si trova in un testo di medicina cinese attribuito all'Imperatore cinese Shen Nung (2700 a.c.). Il suo uso, per scopi terapeutici, religiosi e ricreativi è diffuso al giorno d'oggi in quasi tutti i Paesi del mondo. In molti di questi l'uso è legalizzato o tollerato.
Ciò che comunemente viene definita marijuana è in genere un miscuglio di infiorescenze e foglie di cannabis essiccate. Tale preparato è anche conosciuto come ganja (India), kif (Marocco), dagga o bangi (East Africa). Viene invece comunemente denominato hashish o charas (India) la resina pressata della pianta.
I due preparati differiscono in maniera significativa quanto a concentrazione del maggiore principio attivo, il tetraidrocannabinolo (THC), essendo l'hashish mediamente cinque volte più potente della marijuana.In aggiunta a queste forme tradizionali in alcuni paesi è reperibile una soluzione alcoolica della resina di cannabis,impropriamente definita olio di hashish, in media dieci volte più concentrato dell'hashish medesimo.
Se la coltivazione avviene in condizioni ottimali sia le piante maschili che quelle femminili contengono concentrazioni psicoattive di THC. Purtuttavia, le infiorescenze delle piante femmine, specie prima della impollinazione, contengono una maggiore quantità di resina il che fa si che le cime fiorite delle piante femmine siano particolarmente ricercate e apprezzate tra i consumatori.

La marijuana viene usualmente consumata sotto forma di sigarette confezionate manualmente, comunemente denominate spinelli o canne. L'hashish viene per lo più miscelato al comune tabacco e assunto in maniera analoga. Nelle differenti culture esistono poi una varietà di pipe o strumenti analoghi utilizzate per il consumo sia dell'hashish che della marijuana. Gli effetti della sostanza quando assunta per via inalatoria sono pressocchè immediati e si protraggono, in rapporto alle dosi utilizzate, per un tempo oscillante da una ad alcune ore.
L'assorbimento attraverso il tratto gastrointestinale è altrettanto efficace ma considerevolmente più lento. L'hashish viene talora assunto per questa via sotto forma di tisane, torte o altri alimenti. Quando si utilizzi questa via di assunzione l'effetto inizia in genere dopo almeno un'ora e declina più lentamente.


Gli effetti dei derivati della cannabis comprendono: incremento della frequenza cardiaca, lieve arrossamento congiuntivale, secchezza delle fauci, aumento della diuresi. Meno comunemente sono riportati sintomi gastrointestinali quali nausea e vomito, talora diarrea. Tali sintomi sono in genere sono spesso causati dalla contemporanea assunzione di sostanze alcoliche. Alcuni studi riportano modificazioni dei livelli di glicemia e dei valori di pressione arteriosa, in genere di breve durata.
Usualmente vi è un aumento dell'appetito con una particolare predilezione per i cibi ad alto contenuto di glucosio (la così detta fame chimica). Incoordinazione motoria, atassia e tremori sono riportati in rarissimi casi quali effetto di sovradosaggio. Il sonno è in realtà l'effetto più comune del consumo di dosi elevate.
Nonostante l'ampia diffusione del consumo non esiste nella letteratura scientifica un solo caso documentato di morte dovuta al consumo di cannabis anche ad altissime dosi.

Gli effetti psicologici della cannabis variano considerevolmente in base a svariati fattori. Tra questi in primo luogo la personalità del consumatore, le sue precedenti esperienze, il suo stato d'animo, gli stimoli dell'ambiente in cui ha luogo il consumo della sostanza.
La maggior parte dei consumatori concordano nel riferire una piacevole sensazione di benessere, accompagnata da una tendenza alla tranquillità ed alla introspezione, in cui si alternano fasi di ilarità e fasi di silenzio contemplativo. Sono inoltre frequentemente riferiti: sensazione di contentezza, aumentata convivialità, percezione soggettiva di una più intensa capacità di relazione interpersonale e di comunicazione, maggiore predisposizione all'umorismo, sviluppo di capacità immaginative, associazioni ideative e cognitive inusuali, tendenza a notare e ad analizzare nel dettaglio aspetti della realtà circostante di cui si è normalmente inconsapevoli, alterazioni nella percezione del tempo che appare rallentato, arricchimento delle esperienze sensoriali (particolarmente influenzate le percezioni uditive e gustative).
Alcuni soggetti possono sperimentare eccitazione e aumento delle energie, altri l'esatto opposto. Analogamente sono state riferiti sia potenziamento che inibizione delle capacità di verbalizzazione, delle capacità attitudinali, delle capacità di concentrazione.
Secondo il parere della maggior parte degli esperti la cannabis ha scarsa influenza sulla libido, anche se molti consumatori riferiscono un aumento del desiderio e del piacere sessuale.
Effetti meno piacevoli possono prodursi occasionalmente: paura, ansietà, depressione del tono dell'umore, irritabilità, confusione, disorientamento. In casi rari, e per lo più in soggetti con patologie predisponenti, è possibile che si sperimenti panico, perdita del controllo e veri e propri stati psicotici acuti.

Dove Butti l'Olio???

Per l'ambiente ... Sapete dove buttare l'olio della padella dopo una frittura fatta in casa?
Sebbene non si facciano molte fritture, quando le facciamo, buttiamo l'olio usato nel lavandino della cucina o in qualche scarico, vero? Questo è uno dei maggiori errori che possiamo commettere.
Perchè lo facciamo? Semplicemente perchè non c'è nessuno che ci spieghi come farlo in forma adeguata.
Il meglio che possiamo fare è ASPETTARE CHE SI RAFFREDDI e collocare l'olio usato in bottiglie di plastica, o in barattoli di vetro, chiuderli e metterli nella spazzatura. UN LITRO DI OLIO rende non potabile CIRCA UN MILIONE DI LITRI D'ACQUA, quantità sufficiente per il consumo di acqua di una persona per 14 anni. Se poi siete così volenterosi di conferirlo ad una ricicleria pubblica ancora meglio, diventerà biodiesel o combustibile.

giovedì 2 luglio 2009

Berlusconi: Quanto stiamo sopportando negli anni?!

http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=PgUFclMkPhk&feature=fvst

http://www.youtube.com/watch?v=ZRZp-j7KJJo&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=vHq_9fJikW8&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=MP1wnZsL4_8&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=R4Sm2KVVL8E&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=yj6DoPOCou8

http://www.youtube.com/watch?v=VWd1gc_8dcs&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=U3xlvKHMifo&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=B1C9FVqImmI&feature=related

Ddl sicurezza, terza fiducia

ROMA - Il Senato ha votato il terzo voto di fiducia sul ddl sicurezza: 161 sì, 124 no, 2 astenuti. Dopo l'approvazione ieri dei primi due articoli del decreto, attesa in giornata l'ultima e definitiva votazione che trasformerà il decreto in legge dello Stato.
Con la nuova legge gli immigrati irregolari rischieranno il processo. La permanenza nei Centri di identificazione temporanea potrà toccare i 180 giorni (finora il limite era di 60), mentre i cittadini potranno organizzarsi in ronde non armate. Una pena fino a tre anni di carcere è prevista per chi affitti case o locali ai clandestini e per insulti a pubblico ufficiale. Vengono inoltre ripristinati i poteri del procuratore nazionale antimafia e inasprito il 41-bis sulla detenzione dei boss mafiosi. Rispetto ad una stesura precedente, torna l'obbligo per gli imprenditori di denunciare i tentativi di racket, pena l'esclusione dalle gare d'appalto, che scatta anche quando la richiesta del pizzo emerga dalle risultanze di un rinvio a giudizio.



Da "la Repubblica.it"