sabato 4 luglio 2009

Legalizzatela, Parte VII

Una droga da dipendenza fisica quando:
1) provoca il bisogno di quantità sempre maggiori per avere gli effetti desiderati;
2)la sospensione della assunzione provoca spiacevoli sintomi, noti come sindrome da astinenza.

Per quanto riguarda la cannabis, sul primo punto non esiste accordo tra i ricercatori: secondo alcuni, che basano le loro conclusioni su esperimenti condotti su animali da laboratorio, sarebbe dimostrata una necessità di un aumento delle dosi per ottenere gli effetti desiderati. Altri al contrario hanno evidenziato che alcuni consumatori abituali di cannabis riescono ad ottenere gli effetti desiderati con dosi più basse di un consumatore alle prime esperienze. I consumatori abituali riuscirebbero a controllare e a "dirigere" gli effetti meglio di quanto non riesca a fare, a parità di dose,un neo-consumatore.

Quanto al secondo punto invece è acclarato che anche in consumatori abituali costretti a brusca sospensione, non è mai stata evidenziata alcuna forma di crisi da astinenza, il che consente di
escludere l'esistenza di una dipendenza fisica.

L'esistenza o meno di una dipendenza psicologica è oggetto di controversie e dipende in larga parte da ciò che si vuole intendere con questo termine. Laddove la maggior parte dei consumatori, almeno nel mondo occidentale, fa un uso occasionale della sostanza, in contesti ricreativi analoghi a quelli dei consumatori occasionali di alcolici, esiste una parte di consumatori che affida alla cannabis il proprio disagio esistenziale, in cui la mancata disponibilità della sostanza può generare malessere e comportamenti coattivi. Questi tuttavia non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli dei consumatori abituali di oppiacei o a quelli dei più numerosi, e socialmente accettati, fumatori di tabacco.

Nel dicembre '97 una commissione di esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha depositato i risultati di uno studio comparativo tra cannabis, alcol e tabacco. Lo studio indicava, aldilà di ogni dubbio, che i derivati della cannabis inducono una dipendenza meno forte e rappresentano una minaccia meno grave per la salute, rispetto ad alcol e tabacco, anche per chi ne fa un uso esteso e quotidiano.

u pressioni dell'amministrazione USA, tali risultati sono stati censurati, e non compaiono nella versione ufficiale del rapporto. La rivista britannica New Scientist, venuta in possesso del rapporto, lo ha pubblicato sul suo numero del febbraio '98, che vi invitiamo a consultare per maggiori dettagli.

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