venerdì 9 gennaio 2009

Questo articolo è tratto da Repubblica on-line
ROMA - Un fisco più equo. E lo stipendio alle casalinghe. La Chiesa entra in campo contro la crisi economica. E chiede al governo di varare il "coefficiente familiare" e forme di riconoscimento per il lavoro delle donne che che si prendono cura dei bambini e degli anziani e fanno risparmiare una montagna di soldi allo Stato. "Le famiglie e le loro associazioni - ha detto il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, presentando ai giornalisti il prossimo Incontro Mondiale delle Faniglie che si terrà a Città del Messico dal 14 al 18 gennaio - devono essere interlocutori della politica, ed è bene che i politici conoscano le possibili ricadute delle loro scelte, si confrontino con i diretti interessati e ascoltino le loro necessità di accesso alla casa, di un lavoro non precario, alla libertà educativa e alla conciliazione dei tempi di lavoro e di cure familiari". "E' importante - ha spiegato Antonelli - applicare equità nel prelievo fiscale alle famiglie, un riconoscimento dovuto che reca beneficio all'intera società". Ma anche al lavoro domestico deve essere dato il giusto valore. "Non si capisce come possa valere di meno se svolto da una madre anzichè da una colf: quest'ultimo entra nel Pil e l'altro non è considerato per nulla" di chiede il cardinale. Il presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha anche annunciato che a Città del Messico sarà presentata la petizione pper il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio e per la tutela della vita dal concepimento fino al suo termine naturale che verrà proposta in Europa e forse estesa anche ad altri paesi extra-europei.


Un paio di considerazioni veloci veloci:
1) Credo che oggi come oggi sia un messaggio sbagliato incentivare le donne a non trovare un lavoro e a restare a casa, in quanto siamo uno dei paesi europei in cui la minore occupazione femminile.
2) Credo che di molti interventi di sostegno finanziario lo Stato dovrebbe attuare per sostenere le famiglie, questo sia uno dei meno importanti (non sarebbe più giusto iniziare con contributi economici sei alle famiglie più povere ed agli anziani? non sarebbe più giusto fare maggiori sgravi fiscali alle famiglie che hanno un reddito inferiore a date soglie?)
3) E' un impressione mia o una proposta del genere non tiene assolutamente conto del reddito totale della famiglia e (idea retrograda) lascia velatamente passare l'idea che a casa con i bambini ci debba stare la donna mentre l'uomo va a lavorare??

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